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“Ma cosa fa questo psicologo?”

È una della domande che i miei amici e conoscenti fanno più spesso. Sono tanti i dubbi ed i preconcetti che aleggiano attorno alla mia professione. Ma noi psicologi rispondiamo abbastanza chiaramente?

Quanti in un momento di disperazione o dopo averci pensato a fondo hanno creduto fosse arrivato il momento di rivolgersi ad uno psicologo?

La mia intenzione nello scrivere questo articolo non è convincere le persone che lo psicologo sia la soluzione ad ogni problema. É provare a chiarire cosa uno psicologo fa o non fa, e come può eventualmente esservi utile.

Lo psicologo aiuta le persone a trovare le proprie soluzioni ai propri problemi e a metterle in pratica.

Cosa vuol dire tutto questo?

Innanzitutto che la terapia psicologica non è ad esclusivo appannaggio di chi soffre di patologie psichiche. Anche persone perfettamente sane possono avere bisogno di una guida e di un supporto in un momento difficile della propria vita.

Lo psicologo non legge nella mente delle persone. Lavora con quello che gli viene detto. Non si va dal terapeuta per farsi esaminare, ma a raccontarsi.

Il terapeuta non si concentra su ciò che non funziona. Focalizza il suo intervento sui punti di forza e le risorse che la persona possiede e può utilizzare.

Il protagonista delle sedute è la persona. Anzi, più esattamente il rapporto che si crea con la fiducia reciproca.

La relazione che dovete aspettarvi deve necessariamente rispettare questi criteri: dovete sentirvi ascoltati senza essere giudicati in un contesto di assoluto rispetto e riservatezza.

Un percorso terapeutico è importante sia concordato dallo psicologo con la persona che si rivolge a lui al fine di raggiungere gli obiettivi stabiliti insieme.

Per fare questo esistono svariati approcci. Io seguo quello sistemico-relazionale. Non uso il lettino e non parlo alle persone da dietro una scrivania perché li ritengo una barriera. Ritengo che ci si senta più a proprio agio nel lavorare insieme seduti comodamente intorno ad un tavolino.

Ciò che lo psicologo non ha è la bacchetta magica per guarire ogni male. Il presupposto fondamentale richiesto è la motivazione al cambiamento.

SIATE ATTIVI! La passività è nemica di qualsiasi percorso. Una persona che si presenta in terapia non investendo nulla, inizia il lavoro su di sé con la premessa di non avere nulla da perdere. Non andate dallo psicologo aspettandovi che sia solo lui a risolvere le vostre difficoltà, così come non potete aspettarvi che sia il vostro personal trainer a fare gli esercizi per voi. Nessuna palestra, neppure quella fornita dei macchinari migliori, può rimettervi in forma se non seguite la tabella di allenamento concordata.

ACCETTATE RELAZIONI CHIARE! Quando ci si rivolge ad un professionista, lo si fa con queste premesse: “Ho un problema. Lo ritengo serio a sufficienza da giustificare un investimento. Ritengo inoltre che chi ho scelto offra un servizio che valga questo impegno.”

Il risparmio economico non deve essere anteposto al rispetto dei requisiti fondamentali che ho appena elencato, senza i quali anche la terapia meno costosa non è efficace.

Siamo sempre più attenti a ciò che ci fa stare bene. Siamo disposti a investire il giusto prezzo per un cibo di qualità, consapevoli dei benefici che ci porta. Allo stesso modo è giusto non fare una scelta basata solo sul risparmio per una cosa così importante come il nostro benessere psicologico.

Tutti i professionisti in qualunque ambito mettono in campo la loro professionalità dandole il giusto riconoscimento, anche economico.  Questo ha a che fare con l’amore, la dignità e l’importanza che un professionista conferisce a al suo operato.

Chi non solo accetta ma propone di non farsi pagare per il proprio lavoro, dopo aver investito nella propria formazione anni di impegno e sacrifici, è come minimo incerto sulla propria professionalità. Oppure non la ama a sufficienza. O crede che ciò che offre non abbia poi tutto questo valore.

Dr. Alessio Vettorello

Psicologo e psicoterapeuta

Bolzano